NO-FLY ZONE: PIANIFICA LE MISSIONI DI VOLO CON IL DRONE
Indice dei contenuti
- 1 NO-FLY ZONE: PIANIFICA LE MISSIONI DI VOLO CON IL DRONE
- 2 Tipologie di Zone Restrittive
- 3 OPERAZIONI IN CATEGORIA OPEN
- 4 OPERAZIONI IN CATEGORIA SPECIFIC
- 5 Cosa fare prima di far volare un drone
- 6 Scegli una formazione completa sia pratica che teorica, scegli una Scuola Droni certificata ENAC come la nostra.
Le ZONE ROSSE in Italia stanno aumentando esponenzialmente, per questo motivo bisogna sempre verificare le aree geografiche per identificare eventuali zone con restrizioni normative e non incorrere in pesanti multe e/o addirittura in denunce anche penali.
Tipologie di Zone Restrittive
P (Proibita) = volo sempre interdetto
R (Regolamentata) = zona soggetta a restrizioni di volo (specifiche condizioni)
D (Dangerous) = zona pericolosa per attività di volo
Zone P (aree proibite)
Zona con volo sempre interdetto (ATZ aeroporti, siti industriali, carceri, beni culturali, caserme militari, Parchi nazionali, riserve naturali).
Zone P o R (aree proibite o Regolamentate)
Zona con volo interdetto (siti industriali, carceri, beni culturali, caserme militari,…).
Potrebbe essere possibile volare in alcune condizioni specifiche.
Parchi e Riserve Naturali
Zona con volo interdetto.
Il volo potrebbe essere interdetto anche se la zona risulta non vietata su D-Flight.
Il Codice della Navigazione, all’art. 793, “Divieti di sorvolo”, stabilisce che l’ENAC “può vietare il sorvolo su determinate zone del territorio nazionale per motivi di sicurezza o di ordine pubblico su richiesta della competente amministrazione”.
Premesso quanto sopra, quando richiesto dall’ente gestore del parco, ENAC provvede a far pubblicare sulla piattaforma D-Flight eventuali restrizioni di spazio aereo per le operazioni con UAS.
Alla luce di quanto sopra, sono proibite al sorvolo solo quelle aree in corrispondenza dei Parchi il cui divieto è stato approvato dall’ENAC ed è quindi stato pubblicato sulla piattaforma D-Flight.
Zone P e D (aree proibite e Pericolose)
Aree interdette pericolose. Ai piloti è richiesto di prestare attenzione alla natura pericolosa delle attività che si svolgono all’interno di queste aree.
OPERAZIONI IN CATEGORIA OPEN
Prima di ogni singolo volo, l’operatore UAS deve prendere visione di quanto previsto dalla Circolare ENAC ATM-09A riguardo l’utilizzo dello spazio aereo e la conformazione delle zone geografiche UAS, e verificare la propria zona di operazioni sulle mappe presenti sul portale D Flight.
in funzione del colore, la zona geografica inizia a una altezza diversa (es: “zona rossa” 0 mt, “zona arancione” 25 mt, ecc).
Se non è possibile volare in categoria OPEN, le operazioni devono necessariamente essere condotte in categoria “SPECIFIC”
OPERAZIONI IN CATEGORIA SPECIFIC
Le operazioni in categoria SPECIFIC potranno essere condotte secondo scenari standard (STS) oppure secondo quanto riportato nell’Autorizzazione Operativa rilasciata da ENAC.
Nei casi elencati nella Circolare ENAC ATM-09A
1. per operazioni all’interno delle zone geografiche nelle vicinanze degli aeroporti (sia civili che militari),
2. qualora richiesto dalla valutazione di rischio secondo l’art. 11 del Regolamento (UE) n. 2019/947,
3. per operazioni nel rimanente spazio aereo oltre l’altezza di 120 mt dal punto più vicino alla superficie terrestre, è necessaria la creazione di una riserva di spazio aereo per le operazioni dell’UAS e l’operatore UAS dovrà ottenere il nulla osta all’utilizzo dello spazio aereo, rilasciato dalla Direzione Aeroportuale ENAC (Allegato B alla Circolare ATM 09A) competente per territorio o dall’Aeronautica Militare (a seconda se si tratti di aeroporto civile o militare/militare aperto al traffico civile), a seguito, se necessario, di valutazione ATS (Air Traffic Services – rif. Circolare ATM- 09A para 9.2 e 9.3).
Il nulla osta emesso dalla Direzione Aeroportuale ENAC/AM potrà o meno, secondo i contenuti della valutazione ATS e delle ulteriori valutazioni della Direzione Aeroportuale ENAC/AM competente, comportare l’istituzione di una “zona temporaneamente regolamentata” (R), resa pubblica con NOTAM o Supplemento AIP e rappresentata
nel portale D-Flight.
(Mappe D-flight. Consultazione veloce delle restrizioni di volo su aree P, R e D.)
Accedere con utente e password registrata su www.d-flight.it/web-app
Cosa fare prima di far volare un drone
- far pilotare il drone a un pilota in possesso di adeguate competenze
- effettuare, con esito positivo, la registrazione sul portale D-Flight e acquisire il proprio codice identificativo europeo, in formato QR code, da apporre su ciascuno degli UAS (drone) con cui si opera (rif. pagina Operatori UAS – Droni);
- aver stipulato un’adeguata assicurazione da parte dell’operatore UAS;
- verificare quanto previsto per lo svolgimento delle operazioni in categoria aperta (open category) oppure in categoria specifica (specific category);
- verificare la compatibilità dello spazio aereo in cui intende operare con la tipologia di operazioni prescelta.